Voglia di Dolce

Marzo 23, 2023

Hai sempre voglia di un dolcetto a fine pasto?

Nella maggior parte dei casi la voglia di dolce è semplicemente voglia di dolce, può capitare a chiunque, anche nell’alimentazione più equilibrata e varia del mondo, ed è assolutamente normale.

Il problema sorge quando questo atteggiamento diventa un’abitudine giornaliera.

Esistono infatti dei casi in cui, nutrizionalmente parlando, la voglia irrefrenabile o il pensiero costante di dolce possono rappresentare delle richieste di aiuto che ci invia il corpo per dirci che la nostra alimentazione, forse, non è adatta a noi.

Ecco 4 possibili cause che si nascondono dietro la voglia costante di dolce:

  1. NON MANGI ABBASTANZA DURANTE I PASTI PRINCIPALI
    A pranzo “solo un’insalata”, “solo una pizzetta”, “solo uno snack alle macchinette”.
    Il corpo ha bisogno di energie e ti invia dei forti segnali di fame a cui è difficile resistere.
  2. APPORTO INSUFFICIENTE DI CARBOIDRATI
    Fai pasti sbilanciati, ricchi di verdure e fonti proteiche ma poveri di carboidrati complessi come pane, pasta e patate. Un pasto povero di carboidrati difficilmente riuscirà a saziarti, scatenando una continua ricerca di zuccheri semplici.
  3. DIETA MONOTONA E INSODDISFACENTE
    Mangi sempre le stesse cose, magari scegli sempre l’opzione più sana del menù evitando quello che invece desideri realmente. Una dieta poco varia e monotona ti farà vivere l’alimentazione come uno schema noioso, ripetitivo e restrittivo. Questa insoddisfazione ti porterà a ricercare costantemente qualcosa di soddisfacente, come un dolce.
  4. TENDI A CLASSIFICARE GLI ALIMENTI IN ‘BUONI’ E ‘CATTIVI’
    Il dolce no, fa ingrassare”
    “Se prendo il dolce domani devo andare in palestra”
    “Il dolce solo 1 volta a settimana
    Ricorda:
    L’esclusione di un alimento o di una categoria alimentare (es. dolci, carboidrati) dalla dieta aumenta inevitabilmente il desiderio e la spinta verso quel determinato cibo, predisponendoti alle perdite di controllo!
    NON esistono alimenti buoni o cattivi, sani o ingrassanti.
    Tutto dipende dalla quantità e frequenza con cui li assumiamo